La produzione artistica di Stefania Pinci si suddivide sostanzialmente in quattro aree tematiche, i paesaggi, le nature morte, la donna, natura, animali e scorci di Roma, su cui si sposta sulla base dell'ispirazione del momento e sull'emozione che desidera raccontare. Il suo percorso artistico è partito da una pittura espressionista, evidenziata dai colori intensi e in alcuni momenti irreali rispetto agli ambienti che voleva rappresentare, ma anche dall'emozione che permeava ogni sua opera come manifestazione di una sensibilità e interiorità che necessitava la gamma cromatica per legarsi alle immagini, come se il colore fosse prioritario rispetto al disegno, all'immagine stessa. Questa base di partenza si è negli anni evoluta verso un stile più personale che da un lato nei soggetti scelti e nel modo di narrare paesaggi e scorci, tende la mano all'Impressionismo, dall'altro però continua ad essere legato all'emotività espressionista che diviene manifestazione dell'anima dell'artista, parte vibrante di una interiorità che non può fare a meno di emozionarsi davanti ad un paesaggio, ad una collina, ad un volo di farfalle o alle riflessioni e sensazioni delle donne che spesso ama ritrarre. Denominatore comune della produzione più recente è il mosaico pittorico, attraverso il quale, proprio seguendo e personalizzando l'idea delle macchie, i tocchi di colore, tanto cari all'impulso creativo impressionista, enfatizza e mette in risalto le scene, gli scorci, i dettagli che di volta in volta descrive. Il suo percorso artistico l'ha portata ad un'ampia ricerca e a toccare vari stili partendo dal figurativo arrivando ad un materico informale sviluppando tutte le tecniche pittoriche (olio, smalti, polimaterici, acrilici), fino ad arrivare all'espressione del periodo attuale. I lavori sono effettuati a spatola, il cromatismo è suggestivo e immediato e trasmette sensazioni forti e coinvolgenti che producono un'intensa vibrazione profonda, inebriante ed esaltante come davanti ad una visione onirica di cui è testimonianza l'inserimento della figura della donna sempre ad occhi chiusi, posizione che per la Pinci è il tramite tra sogno e realtà, simbolo espressivo scaturente dalla citata figura della Sibilla Cumana, immagine folgorante nel suo esordio pittorico. Gli ultimi lavori sono una serie di libere interpretazioni sulla città di Roma e Assisi, sempre in coerenza al suo pensiero e alla sua espressione artistica.