Alessandro La Motta
La sua arte si trasforma nel 2000, quando inizia a lavorare sulla dinamica del viso e della figura come unico corpo di un'idea di presenza-assenza.

L'arte di Alessandro La Motta si trasforma nel 2000, quando inizia a lavorare sulla dinamica del viso e della figura come unico corpo di un'idea di presenza-assenza. Attualmente le sue figure sono ispirate alla Magna Grecia, riportando in auge un'epoca ormai remota, il Classico per eccellenza, rivisto in chiave Moderna. Le sue opere emergono nel Panorama Contemporaneo per la particolare scelta dei materiali, solitamente di recupero, che vengono sapientemente lavorati in forme e figure Contemporanee, senza mai dimenticare la loro ispirazione Classica. Un intreccio di sguardi tra l'Antico e il Contemporaneo, dove forza e materia si uniscono nella costante ricerca dell'inafferrabile memoria. Nelle sue sculture, le teste mancano di corpo, perso nel tempo, rovinato dalle intemperie e dalle incurie. Solo il capo si è salvato: unico emblema di un tempo passato.

Nasce a Rimini, dove attualmente vive e opera. Dopo gli studi presso il Liceo Artistico di Rimini, si laurea presso l'Accademia di Belle Arti di Bologna. Mentre seguiva gli studi, la sua arte viene insignita di Premi, tra cui il Premio Morandi e il Premio Zucchelli (1985\1986\1988), e viene invitato a partecipare a numerose mostre collettive.
Finiti gli studi, continua la sua carriera con mostre personali in Italia e all'estero, tra cui: nel 1997 "Riemerge in lontane chiarità" all’Istituto Italiano di Cultura e galleria Forma libera, Barcellona in Spagna; nel 2001 "Body of art", presso la Galleria Senato a Milano, che dopo le tappe di Roma e Venezia, approda alla Galleria Lubelski di New York; l’antologica, al Parlamento Europeo a Bruxelles Belgio; "Green Italy" alla Tongji University in occasione dell’Expò Universale di Shanghai;  oltre ad aver partecipato a mostre collettive e fiere internazionali, ha realizzato residenze d’artista. È stato invitato a numerose rassegne e premi. Nel 2004 partecipa in Africa con Z’Arts alla Biennale di Dakar in Senegal. Nel 2011 viene invitato alla 54a Biennale di Venezia per il Padiglione Italia.                                                      

Collabora da anni con poeti e scrittori con i quali realizza libri d’artista. Firma scenografie per spettacoli teatrali in Italia, tra cui nel 2010 dipinge un’opera di grandi dimensioni dedicata a Leopardi, realizzata sul palco nel corso dello spettacolo "Che fai tu luna in ciel", con Giancarlo Giannini. Le sue opere sono in fondazioni pubbliche e private.

Silvana Marrapodi

Scroll to Top